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La prestazione del portiere può apparire episodica, evidenziata solo dai momenti nei quali effettivamente è chiamato in causa, dove sotto le luci del riflettore si palesa il suo movimento e la sua azione.
Il concetto è tuttavia riduttivo, in quanto come gli altri giocatori interpreta lo spartito della gara in continuo divenire. La ricerca della corretta posizione in relazione alla palla e ai riferimenti di gioco, così come gli spostamenti pertinenti e accurati in chiave difensiva e offensiva, sono chiare certificazioni che il portiere “gioca” con la squadra e per la squadra.
Allenare a giocare, nel pieno senso del significato, non solo nei momenti che esigono inevitabilmente il suo sostegno, è la linea di connessione che all’interno del testo trova linfa dalla prima all’ultima pagina.
I temi principali, affrontati dall'autore e analizzati nel testo sono:
“Il portiere che gioca”, pensato in prima battuta a suscitare l'interesse dell’allenatore dei portieri, delinea in verità spunti di lavoro anche per l’allenatore in prima.
Le progressioni di lavoro trattate lasciano intuire un naturale passaggio tra l’allenamento specifico e le esercitazioni collettive, realizzabili solo nel contesto squadra.
Claudio Del Ciello propone il proprio metodo di insegnamento, analizzato nella formazione pratico-didattico ed in quella esercitativa, per formare tatticamente il giovane portiere.
Per la sincronizzazione dei tempi di intervento tecnico del portiere con quelli del gioco collettivo
Per una effettiva crescita tecnica e di rendimento del portiere sia giovanissimo che affermato professionista: l'ottimizzazione delle capacita' coordinative nei tempi d'intervento.